L’on. Salvatore Cicu vota no al sostegno dell’olio tunisino. 

25.01.2016 11:24

Salvatore Cicu

Da Bruxelles

L'on. Salvatore Cicu vota no al sostegno dell’olio tunisino. 

“L’Europa rafforza il commercio della Tunisia e nel mentre affossa le migliori produzioni italiane”.  

No al sostegno dell’olio tunisino a discapito delle eccellenze produttive delle aziende italiane, perché sostenere le difficoltà economiche della Tunisia non significa dover compromettere i flussi commerciali dell’olio prodotto in Italia.

Lo ha ribadito oggi, in Commissione INTA, l’eurodeputato del PPE, Salvatore Cicu, votando no al regolamento che favorisce l’export tunisino sui mercati europei.

Una posizione che ora, dopo la forte presa di posizione delle scorse settimane, diventa ufficiale e netta.

"L’Europa – ha spiegato l’eurodeputato – rafforza il commercio della Tunisia e nel mentre affossa le migliori produzioni italiane. Non ci sono le condizioni per appoggiare in alcun modo un regolamento che va contro le eccellenze dell’olio prodotto dalle nostre economie locali. Continuo a sostenere una linea di netto rifiuto rispetto a decisioni che marginalizzano le vocazioni produttive del Sud Italia, in particolare in Sardegna, Sicilia e Puglia, territori dove le imprese hanno già sopportato grossi danni prodotti dagli effetti devastanti della xilella, e che ora, con il provvedimento della Commissione, vengono minacciate pericolosamente. Il rischio – ha ricordato l’eurodeputato – è quello di mettere in ginocchio realtà produttive che rappresentano le migliori risorse dei nostri territori. Non si può far passare la difficile situazione che la Tunisia sta affrontando in questi mesi, come un modo per sacrificare le nostre aziende. Oggi, l’Europa, e chi vota a favore di questa decisione, si sta assumendo la responsabilità di indebolire le migliori eccellenze dell’economia italiana. Parliamo – ha dichiarato l’europarlamentare – di un Regolamento finalizzato principalmente all'istituzione di un sistema di tariffe che agevolano le esportazioni tunisine e depotenziano il potere di mercato delle nostre imprese. In questo modo si promuove un sistema di cooperazione commerciale sbilanciato e dannoso per l’intero comparto agricolo italiano. Oggi la Tunisia importa a tasso zero ben 56 700 tonnellate di olio d'oliva. Il nuovo regolamento istituirebbe un contingente supplementare di altre 35 000 tonnellate per due anni, prorogabili per successivi altri due. Questo significherebbe che i nostri mercati sarebbero invasi da un olio che causerebbe per ovvie ragioni il crollo del prezzo, e come conseguenza una pericolosa e ulteriore flessione di un settore già in profonda crisi. Di fronte a una prospettiva come questa - ha concluso Cicu - abbiamo il dovere di negoziare equilibri diversi, che non intacchino il valore delle nostre produzioni, ma che promuovano politiche di compensazione e di incentivo verso un sistema europeo che crei vantaggio e slancio per le aziende esistenti".